Grafologia e chirologia
La chirologia e la grafologia sono in un rapporto molto più stretto di quanto comunemente si creda ed è opportuno ricordare come è nata la grafologia per opera di Jean-Hippolite Michon e con il contributo di Adolphe Desbarrolles.
La lettura della mano ha origini antiche, ma la sua struttura moderna ha avuto nel Desbarrolles uno dei suoi maggiori esponenti.
Fra le opere di Adolphe Desbarrolles riguardanti lo studio della mano l’opera principale è “Les mystères de la main révélés et expliqués” del 1859.
Desbarrolles incontra nel 1868 Michon che ha appena trovato un metodo per interpretare la scrittura e, entusiasta, propone a Michon di finanziare la pubblicazione di un testo sul metodo. Michon è d’accordo, a condizione di non apparire come autore con le sue complete generalità.
Successivamente Michon accetta con riluttanza sia il titolo “Les mistères de l’écriture”, che collega idealmente l’opera alla precedente del Desbarrolles, sia la prefazione del Desbarrolles che vuole contribuire all’opera stabilendo una relazione fra lettura della mano e interpretazione della scrittura.
Il libro “Les mistères de l’écriture, art de juger les hommes” viene completato nel 1869 ed pubblicato nel 1872 a Parigi da Garnier Freres, in copertina figurano “A. Desbarrolles e Jean-Hippolyte”.
Michon cessa poi il suo sodalizio con il Desbarrolles anche per allontanare dalla grafologia l’alone di occultismo che allora c’era attorno alla lettura della mano e scrive poi altre opere che completano e fanno evolvere il metodo. Sulla vita e l’opera del Michon è presente sul web un interessante articolo di Shaike Landau, da cui ho tratto alcune informazioni biografiche.
Senza l’impulso del Desbarrolles forse la grafologia, come oggi la conosciamo, non esisterebbe.
L’interesse del Desbarrolles sia per la mano che per la scrittura è perfettamente logico e consequenziale: se nella mano ci sono segni che indicano la personalità, altrettanti se ne possono trovare nella scrittura, che della mano è uno dei più nobili prodotti.
L’evoluzione delle due arti è stata differente e per certi versi la grafologia ha avuto maggiore fortuna, godendo presso molti di maggiore considerazione rispetto alla chirologia.
Da una ricerca effettuata da psicanalisti junghiani a San Francisco sullo stile dei terapeuti in rapporto alla loro personalità risulta incidentalmente che, fra i sussidi terapeutici che gli analisti junghiani a volte trovano utili e consigliano, quelli con maggiore percentuale di consenso sono la chirologia con l’81% e la grafologia con il 79%.
Desidero ancora ricordare che il più grande grafologo italiano, Girolamo Moretti, nel 1945 pubblicò “Grafologia somatica”, che ritengo un’opera fondamentale per chi, come me, ha interesse sia per la grafologia che per la chirologia.
In generale sia la grafologia che la chirologia sono accomunate nel giudizio da parte della scienza psicologica, in quanto sono considerate metodi per determinare il carattere non provati a livello scientifico, veri e propri antenati dei moderni test psicologici.
A mio parere sia la grafologia che la chirologia possono avere un preciso campo di applicazione nello studio del carattere. Possono essere impiegati come metodi integrativi, per arricchire e/o confermare quanto determinato con metodi più scientificamente provati, e anche usati come metodo principale ove non sia possibile, per oggettivi impedimenti, impiegare nessun altro metodo.