Tecniche di previsione

Introduzione

Mi propongo di esaminare da un punto di vista tecnico la previsione effettuata nel contesto del responso chiromantico.

Non nego, né affermo a priori, la possibilità di prevedere il futuro: faccio semplicemente considerazioni partendo da un punto di vista differente da chi vuole valutare l’attendibilità dei veggenti cercando una corrispondenza fra le loro previsioni e la realtà oggettiva.

Ritengo comunque che la stessa proposizione prevedere il futuro debba essere sottoposta ad un’attenta analisi: uno degli argomenti che desidero affrontare è proprio questo.

Giudico interessante l’analisi strutturale degli eventi magici effettuata da C. Castaneda (1) e ho perciò cercato di comprendere anche il reciproco rapporto fra chiromante e consultante.

La previsione di avvenimenti futuri può scaturire dalla lettura della mano o dei tarocchi, dall’astrologia o da altre tecniche divinatorie e si basa essenzialmente sullo svelare una particolare realtà, sulla quale concordano nel nostro caso chiromante e consultante.

Per la chiromanzia possiamo esaminare:

  • il particolare tipo di previsione del futuro che con essa si realizza, differente in alcuni aspetti dalle previsioni ottenibili con altre tecniche
  • il tipo di realtà o visione del mondo su cui concordano chiromante e consultante, per poter giungere alla previsione
  • il tipo di consenso fra chiromante e consultante, cioè le premesse di base che non costituiscono la previsione, ma che ne sono spesso presupposto necessario.

Le tecniche di previsione si fondano sui punti precedenti; ho desunto tali tecniche dall’esame di protocolli di esperimenti e dal racconto diretto o indiretto di casi concreti di previsione.

Il mio personale approccio alla lettura della mano è chirologico e non chiromantico, cioè è tendenzialmente volto all’interpretazione del carattere dalle linee della mano.

La previsione del futuro

La previsione del futuro in chiromanzia è sempre previsione individuale: non vengono fatte previsioni sul futuro dell’umanità, ma le previsioni si riferiscono alla vita futura del consultante, dei suoi parenti od amici.

In alcuni casi viene fatta una previsione di morte.

A volte le previsioni sono corredate da date e da circostanze relative all’avvenimento previsto, altre volte non vengono fornite né data né circostanze, o vengono forniti dati generici, oppure ancora dati precisi, ma con più possibili interpretazioni.

Come è noto, la nostra lingua italiana offre per i vocaboli e le costruzioni grammaticali un numero notevole di differenti significati.

Gli avvenimenti previsti sono quasi sempre avvenimenti significativi per il consultante: possono essere positivi o negativi, secondo il normale metro di giudizio.

Non ho ancora precisato cosa si intende per previsione del futuro: normalmente ci si riferisce alla possibilità di conoscere avvenimenti prima che si realizzino nel tempo. Secondo alcuni la previsione del futuro in chiromanzia si effettua dalla “lettura” delle caratteristiche della mano; secondo altri l’esame della mano è semplicemente uno stimolo, un catalizzatore, di cui il chiromante si serve per esprimere le sue doti di veggente.

Tale catalizzatore è intercambiabile: può essere la lettura della mano, ma anche il pendolino o lo studio dei tarocchi.

La contraddizione fra previsione del futuro e libero arbitrio, cioè possibilità di fare scelte libere, nel proprio comportamento e nella propria vita, è un tema complesso che va oltre la portata di questo breve saggio.

Una realtà particolare

Consultante e chiromante concordano innanzitutto sul fatto che il futuro è conoscibile.

Il consultante, che offre la sua mano all’interpretazione, crede normalmente di poter modificare, in tutto o in parte, il futuro che gli viene rivelato, prendendo opportune precauzioni o seguendo particolari riti.

Normalmente il consultante cerca di modificare solo le previsioni sfavorevoli o nefaste.

Spesso il consultante crede che una certa reticenza del chiromante a fare previsioni dipenda dallo scrupolo del chiromante, che non vuole impressionarlo troppo, poiché la previsione è nefasta: cioè, secondo il giudizio del consultante, spesso il chiromante sa più di quanto voglia rivelare.

Si potrebbe sintetizzare questo modo di ragionare con la frase: “Il chiromante sa, indipendentemente dal fatto che riveli poi effettivamente il suo sapere”.

Molte volte il consultante chiede direttamente al chiromante se questi gli ha detto tutto: indipendentemente dalla risposta o dalla mancanza di risposta, ogni consultante ammette la libertà del chiromante a non rivelargli, per i motivi più diversi, tutto quanto conosce.

Il tipo di consenso fra chiromante e consultante

Prima della previsione la fiducia nasce da una credenza astratta nella chiromanzia, dal comportamento deciso ma misterioso del chiromante, dai vari elementi del responso medico o psicologico enunciato durante la consultazione.

Naturalmente una generica tendenza alla superstizione, la suggestionabilità e l’influenzabilità, quando presenti, aiutano il chiromante nella formazione del consenso.

Il responso è facilitato anche dalla normale tendenza a confermare direttamente, indirettamente o tramite gesti inconsapevoli le informazioni utilizzate per comunicarlo: si può assistere a consultazioni chiromantiche che hanno tutte le caratteristiche di biunivocità di una normale conversazione.

Nella lettura della mano o delle carte si assiste spesso a quello che in matematica si chiama metodo delle “approssimazioni successive”, cioè i tentativi di interpretazione, partendo dal vago, divengono via via più specifici.

Non a caso la previsione del futuro avviene normalmente verso la fine della consultazione, dopo che sono state già fatte numerose affermazioni (deducibili per una normale abilità tecnica) relative alla salute e al carattere.

Una volta fatta la previsione, il consultante ritiene di non possedere la stessa “scienza” o le stesse “facoltà” del chiromante e pertanto non nega quasi mai la validità della previsione.

Qualsiasi tipo di previsione viene ritenuto soddisfacente e verrà eventualmente verificato solo in un tempo successivo.

Le malattie, per le quali in medicina si parla di stato latente, di predisposizione o di “soggetto a rischio”, diventano pure per il chiromante ed il consultante materia di previsione.

Le “regole” della previsione, se non sono già conosciute, vengono suggerite dal chiromante stesso o da altri consultanti.

Ad esempio viene accettato a priori il fatto che sulle linee della vita, della testa e del cuore si può fare una datazione, che porta a collocare nel tempo le previsioni, anche se in realtà tali metodi di datazione sono numerosi e contraddittori.

Condizioni “al contorno”

Già di per sé molti consultanti sono facilmente suggestionabili.

Particolari tipi di previsione possono essere mirati su persone con opportune caratteristiche psicologiche (vedi i tipi di previsione enumerati nelle tecniche).

Alcuni consultanti si dimenticano spontaneamente di tutte le previsioni che non si sono verificate, ma sono impressionati da quelle che si verificano.

Qualche previsione si verifica certamente per qualche consultante.

Alcune previsioni hanno parecchie probabilità di verificarsi, altre si verificheranno con certezza in un futuro più o meno lontano, le previsioni condizionate sono per loro natura non verificabili, perché se l’evento previsto è terrificante, pochissime persone vogliono correre un rischio, mettendosi nelle condizioni perché questo possa accadere.

Tecniche di previsione

Premetto che alcune delle enunciazioni tipiche dei chiromanti si possono trovare nei protocolli sperimentali di P. Cassoli, E. Marabini, A. Guarino (2), (3).

Enumeriamo quindi le tecniche:

  • Profezia desiderata, gratificante, stimolo per il soggetto a realizzare qualcosa (“Incontrerai un giovane alto e biondo”). La profezia, basata su di una attenta valutazione della situazione da parte del chiromante, può avverarsi se il consultante riesce a focalizzare sufficientemente le sue energie e il suo ottimismo sull’evento previsto e desiderato.
  • Profezia temuta, scatenante depressione e malattia (“Ti ammalerai gravemente ai polmoni”). Questo condizionamento negativo, dalle notizie che ho raccolte, è a volte molto efficace; la possibilità che condizioni psicologiche sfavorevoli, in questo caso provocate, favoriscano una malattia, è alla base della medicina psicosomatica.
  • Profezia medica sul presente (“Soffrirai di forti disturbi al fegato”, anziché “Sei malato di fegato”). Viene distolta l’attenzione dalla situazione presente, che è stata correttamente valutata, per offrire una visione del futuro.
  • Tendenze psicologiche presentate nella loro realizzazione (“Farai un viaggio”, anziché “Hai un carattere irrequieto”). Questo modo di presentare i fatti si trova frequentemente nei libri di chiromanzia; molte delle previsioni associate a particolari segni si collegano a questa particolare ottica.
  • Profezia condizionata dai comportamenti futuri (“se farai un viaggio in aereo, ti succederà un incidente mortale”). Per chi crede intensamente in una profezia, la dissuasione e di conseguenza la totale mancanza di verifica sono molto probabili.
  • Profezia nefasta ma evitabile per mezzo di un potere sufficiente (“Morirai, ma solo se non metto in opera una magia appropriata”). E’ una profezia condizionata e già orientata al vantaggio del chiromante.
  • Profezia come richiesta di check-up (“Non vedo bene la tua salute fra un anno, mi raccomando, in quel periodo fatti fare tutti gli esami in clinica”). La profezia fatta in questa forma non è comunque impegnativa nella sua realizzazione ed almeno non reca danno.
  • Profezia con validità probabilistica (“Morirà tuo padre fra qualche tempo”, detto ad una consultante quarantenne). Questo genere di profezia molte volte non si realizza nei tempi stabiliti; la possibilità di verifica può essere lontana nel tempo.

Profezie vantaggiose

La profezia nefasta ha innegabili vantaggi per il chiromante rispetto agli altri tipi di profezia.

Forse proprio per questo motivo i chiromanti fanno profezie nefaste con maggiore frequenza rispetto a qualsiasi altro tipo di profezia; vi sono comunque significative eccezioni.

Vediamo i possibili vantaggi di una profezia positiva:

  • soddisfazione immediata del consultante
  • attesa piacevole o tentativi più o meno consapevoli perché si realizzi.

Vediamo anche gli svantaggi:

  • se la profezia corrisponde ad una esplicita richiesta del consultante (ad esempio: “Conoscerò l’uomo della mia vita ?”) abbiamo spesso una storia di tentativi falliti per raggiungere il risultato, che rendono molto bassa la probabilità “a priori” che la profezia si avveri.

Vediamo ora i vantaggi della profezia nefasta:

  • senso di rispetto, di timore reverenziale nel consultante
  • possibilità di includere diagnosi mediche, ottenute dall’esame della mano o da altri dati disponibili all’osservazione (semeiotica)
  • possibilità di uso dei parametri di vitalità presenti nella mano
  • certezza di ulteriori consulti, se il chiromante si occupa anche di magia, cioè se si offre pure di togliere il malocchio, o comunque se propone di tentare di modificare l’evento temuto
  • nessuna lamentela per un evento nefasto non avvenuto, sia nel caso appena detto, sia nell’ipotesi, fatta dal consultante o dal chiromante, che le forze negative siano cambiate spontaneamente o per la buona volontà del consultante.

In pratica, non si può essere lieti per lo scampato pericolo e al tempo stesso arrabbiati perché l’evento previsto non si è verificato.

Vediamo gli svantaggi:

  • il consultante, anziché cadere in depressione a causa della previsione, può perdere ogni fiducia nelle previsioni del chiromante e smettere di consultarlo, sostenuto in questo dai propri familiari e amici.

Naturalmente nella semplificazione effettuata si sono esaminati spesso casi limite, mentre in genere si verificano casi più sfumati.

Al tempo stesso si presentano praticamente all’osservazione casi nei quali le varie tecniche sono mescolate con grande creatività; la schematizzazione era necessaria per una chiara esposizione dei concetti.

La buona fede del chiromante

Da quanto esposto fin qui ci si può chiedere, con uno stato d’animo scandalizzato o viceversa derisorio, se i chiromanti siano o meno onesti nel loro comportamento.

La distinzione fra dilettanti e professionisti fatta da Elizabeth Daniels’ Squire (4), che tende a considerare seri i soli dilettanti, non mi sembra del tutto ragionevole.

Bisogna distinguere da caso a caso e si può comunque affrontare il problema da vari punti di vista.

Alcune considerazioni qui riportate come tecniche di previsione derivano da modi di ragionare che si trovano correntemente nei libri di chiromanzia.

A volte si tratta di sfumature, come quando si dice ad una persona che ha uno spirito irrequieto, oppure si prevede che farà dei viaggi.

Sappiamo che i prestigiatori si esibiscono di fronte ad un pubblico, il quale in un certo senso paga per essere ingannato e gode per l’inganno.

Questo viene anzi citato in un’opera di J.Barton Bowyer come l’unico caso in cui l’inganno è normalmente accettato (5).

Credo che a volte, come per il prestigiatore, è il consultante che pretende l’inganno e insiste finché non l’ha ottenuto: spesso vuole mettere in bocca al chiromante le sue aspettative come se fossero previsioni, oppure comprende in un’ottica distorta quanto gli viene enunciato.

Alcune volte la decisa affermazione di un chiromante viene accettata poiché apparentemente toglie responsabilità per una decisione ancora da prendere con più possibili opzioni.

Molte volte il confine fra previsione ed altri tipi di enunciazione è poi molto labile.

Ad esempio è difficile stabilire se l’affermazione “Troverai marito se avrai maggiore costanza affettiva” è una previsione o esprime un consiglio di correzione della personalità; questo caso ricade comunque in quello più generale delle profezie condizionate.

Qualche volta il chiromante non si rende conto di ingannare, perché si basa su testi che di per sé enunciano un’ampia varietà di criteri ingannevoli, come ad esempio l’opera di Madame de Thebes (6).

Non escludo che a volte un chiromante possa ingannare volutamente per quanto riguarda la previsione del futuro, magari per rafforzare certe affermazioni riguardanti il carattere del consultante.

Talvolta il chiromante sa di non avere la certezza delle sue affermazioni sul futuro, ma le ritiene in buona fede molto probabili.

Ad esempio la famosa chiromante M. Gardini ritiene che quanto più le profezie sono nefaste, tanto più sono probabili, perché basate su segni certi e ben definiti (7).

Lo stesso genere di ragionamento è contestato da Gettings, che ne mostra l’illusorietà (8).

La verifica sperimentale della previsione di morte

Preferisco iniziare questo tema con una nota di ottimismo.

Uno studioso del paranormale che aveva assistito ad un certo numero di previsioni di morte, fatte da una famosa chiromante, mi ha riferito che per fortuna aveva potuto constatare che molte di queste previsioni, a distanza di anni, non si erano verificate.

E’ vero anche il contrario: la chiromante francese Marie-Anne le Normand (1768-1842) morì all’età di 74 anni, anche se aveva previsto che sarebbe stata ultracentenaria.

A mio parere il chiromante che si ritiene infallibile è un cattivo chiromante.

Il Gettings cita una previsione di morte fatta, con estrema sicurezza, dal famoso Heron-Hallen, tramite la lunghezza della linea della vita, giudicando che lo stesso chiromante abbia, in buona fede, decretato la morte di chi lo aveva consultato.

In generale, poiché molti noti chiromanti affermano che si devono fare previsioni nette e precise solo quando si è assolutamente sicuri, è evidente che le poche volte che arrivano a prevedere la morte l’impatto delle loro previsioni è realmente devastante.

D’altra parte ancora riporta il Gettings (9) che l’altrettanto noto Vascide, che studiava la mano con metodi scientifici, morì di polmonite a solo trentatré anni, come aveva previsto una certa signora Fraya, oscura chiromante che lui stesso aveva consultato.

Forse l’approccio più interessante è quello a posteriori considerato nel libro di Armani (10): questo autore esamina le mani di un certo numero di salme per verificare la corrispondenza della causa di morte con le linee e le altre formazioni caratteristiche osservate in esse.

In sostanza trova una buona corrispondenza con i segni nelle mani relativamente alla morte per malattia, mentre rileva una minore corrispondenza rispetto alla morte accidentale, tramite una casistica ricavata dall’osservazione della mano di soldati caduti nella prima guerra mondiale.

Si potrebbe estrapolare il risultato affermando che l’evento fortuito non è prevedibile, mentre è possibile trovare segni di malattia che possono probabilmente portare ad un certo tipo di morte.

G. Gardini

Note bibliografiche

  1. C. Castaneda
    A scuola dallo stregone.
    Ed. Astrolabio, Ubaldini Editore, Roma, 1971.
  2. P. Cassoli, E. Marabini
    Esperienze triennali di “lettura della mano” con una sensitiva bolognese: Maria Gardini. Proposta di un nuovo metodo.

    Comunicazione al III Congresso nazionale della Società Italiana
    di Parapsicologia, Roma, 12-14 maggio 1956.
    Ed. Minerva Medica, anno XLVIII, n.48, Torino.

  3. P. Cassoli, A. Guarino
    Esperienze di “lettura della mano” con la sensitiva Maria Gardini (II serie con metodologia modificata).
    Giornale Italiano per la Ricerca Psichica. Fascicolo 1-3, Anno II, 1964.
  4. E. Daniels’ Squire
    La fortuna nella vostra mano.
    Ed. Astrolabio, Roma, 1969.
  5. J. Barton Bowyer
    La meravigliosa arte dell’inganno.
    Ed. Sugarco, Milano, 1982.
  6. Madame de Thèbes
    L’enigma della mano.
    Ed. Atanor, Roma, 1977.
  7. M. Gardini
    Il libro della mano. Personalità e destino attraverso la chiromanzia.
    Ed. Mondadori, Milano, 1984.
  8. F. Gettings
    Il libro della mano.
    E. Mondadori, Milano, 1969.
  9. F. Gettings
    op. cit.
  10. L. Armani
    Chiromanzia e astrologia viste da un medico.
    Ed. Bocca, 1952.

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